Storie di Pow(H)er Generation
Storie di Pow(H)er Generation con Beyond The Box
Nome e Cognome | Alessandra Maravic
Ruolo | Founder e CEO
Nome startup | Beyond The Box
Settore | Formazione aziendale tech based
Anno di lancio | 2020
Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di Beyond The Box
Di cosa si occupa e qual è il punto di forza di Beyond The Box?
BEYOND THE BOX è il primo servizio di competenze in abbonamento per PMI che, grazie all’intelligenza artificiale, trova gli esperti giusti e ti fa parlare con loro in videochiamate di 20 o 40 minuti in modo da ottenere risposte specifiche e soluzioni per il tuo business. La nostra forza è sicuramente il conoscere il nostro cliente la capacità di fare il “match” perfetto. Il saper sempre trovare l’esperto giusto. I nostri match hanno un tasso di successo del 99,4%, mentre abbiamo analizzato che quando si lascia l’utente sfogliare e scegliere in autonomia l’esperto scende drasticamente al 64%.
Che impatto ritieni che abbia avuto la pandemia Covid-19 sul tuo business?
Essendo una realtà nata da poco e con un team in crescita, il periodo della pandemia è stato per noi un momento di entusiasmo e costruzione. Abbiamo continuato a comunicare alla nostra audience e siamo stati vicini ai nostri clienti.
In base alla tua esperienza reputi che il percorso professionale femminile è più complicato di quello maschile?
Assolutamente si. Ogni volta che ci sediamo a un tavolo con uomini dobbiamo prima dimostrare di essere all’altezza di stare li, e poi si inizia a parlare di business. Ci sono ancora tanti pregiudizi sulle donne imprenditrici e ritengo che l’unico modo per farci valere sia informarci e studiare continuamente per combattere il pregiudizio con le nostre competenze.
Che consiglio daresti ad un aspirante imprenditrice che vorrebbe avviare un business?
Di perseverare. Fare impresa non è una staffetta ma una maratona. Bisogna munirsi di cerotti per le vesciche e continuare a correre. Ci saranno tantissimi momenti di sconforto e si faranno anche molti errori, è perciò fondamentale vedere l’errore come parte del processo. Si fa, si sbaglia, si capisce cosa si è sbagliato, si corregge e si ricomincia.
Hai una role model di riferimento?
Non ne ho uno in particolare. Tutte le donne che hanno il coraggio di seguire i loro sogni sono un ottimo role model, soprattutto per le giovanissime. Un passo avanti per una è un passo avanti per tutte perciò più siamo a portare avanti un cambiamento più quel cambiamento sarà vicino.
Cosa significa per voi prendere decisioni condivisi? Come superate eventuali attriti?
Come dico sempre: a volte ho ragione io a volte torto lui. A parte gli scherzi io e Massimo, da bravi soci, discutiamo tantissimo. Abbiamo caratteri molto diversi e mentre io sono più sognatrice e istintiva, lui è molto più pratico e operativo.
Siamo comunque persone che si mettono in discussione, perciò la maggior parte delle volte uno dei due che riesce a convincere l’altro con ottime argomentazioni. Ci sono rare volte invece in cui la discussione diventa infinita e non ne veniamo a capo, proprio in quei momenti la cosa fondamentale è confrontarsi con l’esterno e ci affidiamo sempre a qualche esperto che sviscera insieme a noi i punti principali e ci permette di prendere una decisione.
Com’è cambiata Aleksandra in questi anni da imprenditrice?
E’ sicuramente diventata molto più sicura delle sue capacità e della sua visione. Ho imparato ad ascoltare il mio istinto e a non lasciarmi trascinare dagli eventi e dalle persone sbagliate. Ho eliminato le persone tossiche e ho imparato a dire di no, tutte cose che hanno portato benefici a me e alla mia impresa.
Qual è la parte più difficile del fare impresa?
Per me la solitudine. Per quanto si possa avere un fantastico team o altri soci, quando si è imprenditrici la sensazione di solitudine ti accompagna sempre. Più l’azienda cresce più le scelte che devi fare diventano grandi, il rischio aumenta, hai responsabilità nei confronti di altre persone, le preoccupazioni si fanno più serie e imparare a gestire queste emozioni non è semplice. Ci sono momenti in cui c’è poco da fare, ci serve un bicchiere di vino, Tiziano Ferro in sottofondo, un bel pianto liberatorio e il giorno dopo torniamo più forti di prima.
Grazie a Aleksandra per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani!
Per maggiori informazioni sull’iniziativa Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.